Figli di un Pantheon diverso

Sta sorgendo un movimento che non è nato ieri.
La sua storia è molto lunga, parte dal Risorgimento, dalle idee umaniste di chi lottava contro i tiranni e abbracciava i fratelli europei.
Si è alimentato con i pensieri del primo socialismo e dell'anarchia, ha letto i quaderni analitici di Gramsci e ascoltato rispettoso le parole piene di amore per la libertà e il socialismo di Pertini.
Ma non si è fermato mai, ha continuato a divorare le idee progressiste per la cultura di Don Milani, e ha pianto con il diario di Anna Frank e sperato con quelli di Arrigoni.
Ha lottato per i diritti dei più deboli e contro la xenofobia leghista, ha abbracciato la causa dell'ambiente perché è quello in cui vive e vivrà e non per mode passeggere, ha in mente le sofferenze dei popoli africani non solo quando le fanno vedere alla TV.
Questo movimento non è fatto di elettori ma di persone che si sono nutrite di idee comuni e hanno stretto tra loro pensieri antichi e modernissimi, di democrazia greca e di lotta partigiana, di manifestazioni per l'acqua e per la scuola. Delle lotte dei lavoratori per una vita dignitosa e un salario che non renda schiavi e un lavoro che non porti alla morte.
Questo movimento ha il diritto di essere rappresentato in parlamento senza essere ricattatato dai partiti che si appropriano solo delle parole ma tralasciano sempre di dare l'esempio.
E se chiedete il programma di governo, quello è chiaro:
...è la scelta per i beni comuni di tutti, e non delle cricche e delle lobby che finanziano i tesorieri di partito.
...è la scelta della solidarietà nell'economia, che non accetta il potere miope dei banchieri ed odioso degli affaristi senza scrupoli.
...è la scelta dell'educazione che non è solo scuola ma esempio e cultura del rispetto.
...è la scelta della tutela della nostra terra e della salute dei nostri cari, perché negli ospedali non ci sono mai i "malati-pazienti" ma i nostri vecchi e i nostri figli.
Ma non domandate da dove è nato questo movimento perché è sempre esistito...
 ...nei nostri cuori.
Appello di "Cambiare si può"

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