il paese dei deficienti

Gli italiani hanno tutto.
Dopo il boom economico, recuperato il disastro della guerra e proseguendo nell'accellerazione consumistica gli italiani erano giunti ad avere tutto, almeno la grandissima parte.
Ma in una società sazia l'economia non può girare.
Se hai già la casa, l'auto, il televisore, i mobili, gli armadi pieni di vestiti, le stoviglie, il cibo e l'acqua a buon prezzo, cosa si può vendere facendo alti guadagni?
Inoltre, se questa società non ha bisogno di nulla dove possono trovare impiego i lavoratori?
Se non hai più bisogno di frigoriferi non avrai bisogno di operai, ma nemmeno di imprenditori, ingengneri e pubblicitari.
Qui si innesca il metodo italico della inefficienza programmata (che definerei più propriamente deficienza).
Tutto deve esserci ma funzionare male.
Per esempio, la giustizia c'è ma non funziona, così si aumentano il numero di operatori del settore: giudici, avvocati, funzionari vari, poliziotti sono in numero impressionante, senza contare la figura emblematica degli uscieri.
E così in ogni settore: la scuola, la sanità, ma anche le strade e le autostrade, le forze armate e la politica. Sono così i nostri prodotti, specialmente quelli di moda, un altro modo per dire che non devono durare più di una stagione.
L'economia italiana è una sarabanda vorticosa fatta da un continuo aggiustare e mettere apposto ma sempre in modo incompleto spesso criminale per poter continuare ad aggiustare e mettere a posto.
Esempio emblematico è la formulazione delle leggi.
Ogni governo ne fa di nuove, ma non in modo sistematico e aderenti alle necessità reali. Le mette per poi accorgersi che ha bisogno di supplementi, emendamenti, nuovi cavilli e precisazioni. Per farlo ha bisogno di commissioni, deputati e consulenti. Possibilmente i redattori della legge non devono essere scelti tra esperti del settore di applicazione della legge, sennò la legge verrebbe scritta bene, sarebbe chiara e comprensibile a tutti.
Invece così è una pacchia. Con articoli astrusi e rimandi ad articoli di altre leggi scritte in linguaggio burocratico, per utilizzarla, i cittadini si devono affidare ad esperti, ad associazioni che forniscono consulenza, a riviste e giornali specializzati, a consulenti, avvocati e professionisti.
Il più grande problema di questo sistema è l'efficienza.
L'efficienza è pericolosissima perché blocca il sistema economico e, almeno all'inizio crea, disoccupazione. Quindi spaventa sia i nostri imprenditori sia la maggior parte dei lavoratori e soprattutto politici che diventerebbero completamente inutili.
A cosa servirebbero il sole24ore, tutti gli studi di commercialisti ed i caf se pagare le tasse fosse semplicissimo? Ma senza questi avremmo sul lastrico anche migliaia di famiglie che campano sul pagamento delle tasse e soprattutto non servirebbero più i politici che cambiano di continuo le leggi sul sistema fiscale.
Nel terrore condiviso della perdita del lavoro tutti si lamentano degli altri ma nessuno vuole che sia toccato il proprio settore.
Così anno dopo anno ci siamo assuefatti ad un sistema incapace di risolvere i problemi e dare risposte definitive. Sappiamo che una strada appena asfaltata durerà poco, giusto il tempo di una pioggia abbondante e ci va bene di comprare un bombardiere a rischio fulmini che richiederà per anni decine di avieri, ingegneri ed operai specializzati per poter volare in sicurezza.
Potremmo vivere benissimo, senza doverci amazzare di fatica e lavorando tutti meno e meglio ma preferiamo dannarci l'esistenza solo per paura di cambiare sistema.
Siamo in un paese dove manca l'efficienza ma pieno di deficienti.

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