Il male

Oggi ho letto una frase di Erri De Luca che recitava:

"...il male è irreparabile e non c'è modo di risanare un torto qualunque cosa si faccia dopo. Non c'è rimedio al di fuori di non commetterli e non commetterli è opera la più ardua e segreta in mezzo al mondo." (Non ora, non qui)

Ritengo che abbia ragione. Noi tutti spesso facciamo del male, a volte anche in modo indiretto o incansapevole. Passiamo la vita a cercare di evitare di farlo e a tentare di riparare il più possibile ai nostri errori.
Ma ci sono delle persone che non ragionano così. Sono persone che hanno scelto di
fare del male consci di quello che fanno. Per esempio sono quelli che portano avanti il fascismo e le mafie.
Nel loro caso, a giustificazione della loro esistenza c'è il male, il fare il male a qualcuno. La sopraffazione e la violenza necessaria per imporla sono elementi fondamentali sia nelle mafie che nel fascismo.
Sapendo quanto è profondo il male che fanno e lasciano nelle menti e nei corpi non posso quindi accettarli.
Ma la scelta tra questo male e l'opposto è facile.
Ma c'è un altro male che non posso accettare: quello commesso dai politici.
Anche se meno evidente è altrettanto grave il male commesso per ignavia, incuria o brama di potere.
Non posso lasciar correre quando vedo morire una persona travolta dal fango che un amministratore avrebbe dovuto sistemare, quando vedo morire un bambino a causa di un tumore da inquinamento che un sindaco avrebbe potuto evitare, quando vedo un politico baciare un mafioso che è tale sulla pelle di tante persone innocenti.
Ritengo che non si possa rispettare un politico perché esprime qualcosa che ci piace dal punto di vista economico e politico senza considerare i suoi altri comportamenti e i danni che ha commesso.
Perché non è accettabile che un tale politico, che non sa capire il male che è riuscito a causare, scriva le leggi a tutela di tutti. Non è concepibile che chi ha creato tanto danno possa ancora amministrare la cosa pubblica.
E soprattutto non è giustificabile chi cerca l'aiuto e l'allenza di tali persone per fini elettorali.

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