Non si può fare!!
Dissero agli americani che si ribellavano al Re inglese, dissero ai repubblicani francesi quando eliminarono la monarchia francese, dissero ai mazziniani che volevano Roma capitale d'Italia e ai garibaldini che si imbarcavano per sconfiggere il figlio borbone del re che aveva bombardato i ribelli di Palermo.
Allo stesso modo, ma senza voler avere la stessa importanza storica, i dirigenti dei partiti continuano a ripederlo come un mantra: senza partiti non si può governare.
Come farete a prendere decisioni senza che i partiti vi propongano riforme e progetti di infrastrutture faraoniche? Come farà l'economia a salvarsi senza gli incentivi che i partiti decidono di elargire alle imprese? Come si ricostruirà dopo le calmità senza i piani senza senso scritti da consulenti pagati milioni di euro e decisi con voti dei partiti che del pericolo non si sono mai curati?
Non si può fare! Ci dicono.
Invece si può!
Quando fu indetto il referendum per difendere l'acqua pubblica, i partiti pensarono che senza di loro nessuno ce la l'avrebbe fatta: prima a raccogliere tutte quelle firme e poi addirittura a fare la campagna elettorale.
Eppure si unirono moltissime associazioni, semplici cittadini formarono comitati di appoggio, in ogni città si organizzarono per unificare gli sforzi e ridurre i problemi.
Di fronte alla paura di perdere un bene essenziale, persone di qualsiasi tipo e ceto, di qualsiasi schieramento politico o idea si fermavano ai banchetti per firmare. E si formavano le code davanti ai tavoli, con persone che attendevano il loro turno, pur di dare un piccolo contributo, una firma, per esprimere il loro parere.
Nonostante i partiti cercassero in tutti i modi di boicottare il referendum, addirittura facendolo nascondere ai media, o come Di Pietro che non riuscendo a controllare questo movimento di cittadini decise di proporne uno alternativo. Nonostante tutto il referendum ha sancito che i cittadini non erano d'accordo con i partiti.
Infatti, i partiti da quel momento stanno cercando per vie traverse di imporre ancora la loro volontà aggirando il referendum.
Se per l'acqua i cittadini sono riusciti ad unirsi e a piegare lo stato al proprio desiderio, proprio come una vera democrazia, perché non potrebbero riuscirci nell'imporre la propria volontà alle elezioni politiche?
Una volontà di rifiuto delle logiche dei partiti, sempre pronte a dimenticarsi della volontà degli elettori, sempre dimentichi delle promesse fatte. Un volontà fatta di nuovi modi di intendere la politica. Una volontà di cmabiamento reale.
Si dice che è populismo e demagogia, sarà.
E se Ingroia, invece di esiliarlo, diventasse il prossimo ministro della Giustizia? Eletto come rappresentante delle associazioni contro la mafia?
E se Perino, diventasse il nuovo ministro dei lavori pubblici? Eletto dai no-tav e dalle mille associazioni contro le grandi opere pubbliche che distruggono il territorio a favore del cemento?
Quanti esempi di persone che potrebbero cambiare il volto dell'Ialia potete immaginare
anche da voi in pochi minuti? Decine e decine...
E allora, datemi retta, si può fare.
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