Il liberismo e i suoi fautori sono i principali responsabili del disastro sociale ed economico.
Perché se da una parte professano la libertà di azione nell'economia, descrivendo il mondo in modo fantastico dove tutti hanno la possibilità di arrichirsi e prosperare, dall'altro creano proprio loro gli strumenti che impediscono alla maggioranza delle persone di poter accedere alle risorse: monopoli, contratti capestro, clausolette in fondo alle pagine.
Tutti elementi che ostacolano principalmente le libertà degli altri e di coloro che non vogliono per forza sopravvivere truffando il prossimo.
Non solo, i liberali sono i primi a venerare come miti quelli che hanno fatto i soldi proprio non rispettando le regole del libero mercato e sono tutti in ginocchio davanti a mafiosi o dittatori ma pieni di quattrini.
Sono quelli che teorizzano la libertà imprenditoriale senza valutare se l'idea alla base di un'azienda abbia un impatto sull'ambiente e sulla società e sono gli stessi che professano la libertà di movimento dei capitali, in modo che una volta sfruttata un'area si possano allontanare indisturbati lasciando dietro di tristi macerie industriali e conseguenze sociali terribili.
I liberisti da una parte vorrebbero eliminare tutti i limiti imposti dallo stato e dai cittadini, dall'altra sono sempre in prima linea a difendere i loro diritti acquisiti che lo stato è obbligato a difendere. E così, occupare una foresta vergine o un'area demaniale, sfruttare a morte il mare o trivellare nell'oceano deve essere consentito. Occupare una casa abbandonata, sequestrare un bene agli evasori fiscali, o incatenarsi ai cancelli di una fabbrica per impedire che i macchinari vengano trasportati altrove per mettere sul lastrico migliaia di famiglie, sono atti criminali.
Però i liberisti, quelli che insegnano o scrivono a favore del pensiero liberista hanno grandi spazi, diventano luminari e persino ministri. Sono i buoni per antonomasia, sempre contrari alla scontro violento nelle piazze, ai toni accesi nei dibattiti, quando protetti da forze di polizia, ma incoraggiano le rivoluzioni per abbattere qualsiasi regime che non gli consenta di fare nuovi affari.
I cattivi siamo noi, quelli che non sono interessati sempre e solo al profitto, che mettono su piani diversi il lavoro, l'economia, la famiglia, il tempo libero, la cultura, la scuola, la giustizia. Siamo noi quelli sbagliati, quelli che non capiscono come sarebbe bello il mondo se fosse completamente liberista e tutto si potesse mettere in vendita, anche la verità.
Nessun commento:
Posta un commento