Perché il PD non può essere la base del rinnovamento?
Semplicemente perché non nasce come soggetto politico ma come orfanotrofio degli orfani di partito.
Come tanti fratellastri vivono in una stessa casa sperando ciascuno di ereditarla. E nell''insieme non è detto che sbaglino tutto o sia tutti degli incapaci, essendo tanti ci sono anche quelli che riescono a fare qualcosa di buono ma non perché alla base ci sia un pensiero comune in quella direzione, ma solo per fortuna o capacità individuale.
Infatti ogni volta che si chiede a quel partito di prendere una qualsiasi posizione si spacca almeno in due partiti diversi, quelli a favore e quelli contro.
Nella globalità però l'impegno che il PD mette nel salvaguardare le carriere personali (anche se politiche) o gli interessi di partito è decisamente superiore a quello che dedicano alla gestione della cosa pubblica.
Per difendersi la miglior tattica è l'attacco: "gli altri sono peggio".
Come se essere meglio di niente fosse un merito.
Però hanno sempre paura di mettersi a confronto, cercano di evitare le elezioni, che però purtroppo per loro ci sono spesso, e sono refrattari a primarie o a qualsiasi strumento di selezione interna che non sia la cooptazione dal vertice.
Questo perché consci della loro pochezza e dei limiti nel pensiero e nelle azioni. Anche quelli che dicono peggiori riescono a vincerli costantemente.
Ma la cosa che ne fa un avversario dei cittadini è la loro politica favorevole proprio alle strutture peggiori: banche, multinazionali, organismi statali, media di parte e sindacati (ma solo quando sono sotto il loro controllo).
Il PD è sempre in prima linea a difendere gli interessi di queste organizzazioni variando per ciascuna le motivazioni anche quando sono del tutto incoerenti tra loro.
E soprattutto le difende anche quando queste schiacciano con la loro opera i cittadini (come a Taranto e in Val di Susa, per esempio).
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